Un nuovo studio rivela che quasi tutti gli ascoltatori (97%) non sono in grado di distinguere tra le canzoni create dagli esseri umani e quelle completamente generate dall’intelligenza artificiale (AI). La ricerca, condotta da Deezer e Ipsos, evidenzia una sfida crescente per l’industria musicale: mentre la musica generata dall’intelligenza artificiale inonda le piattaforme di streaming, i consumatori sono sempre più inconsapevoli delle sue origini.
L’ascesa della musica generata dall’intelligenza artificiale
La musica generata dall’intelligenza artificiale sta diventando onnipresente, con circa 50.000 nuove tracce caricate ogni giorno, che rappresentano il 34% di tutte le pubblicazioni giornaliere. Questa ondata è guidata dai progressi della tecnologia AI, che ora può imitare gli stili musicali con notevole precisione. Tuttavia, lo studio mostra che gli ascoltatori non sono necessariamente contrari all’intelligenza artificiale nella musica: il 46% ritiene che l’intelligenza artificiale potrebbe aiutarli a scoprire nuovi artisti e il 66% proverebbe la musica generata dall’intelligenza artificiale per curiosità.
Preoccupazioni in materia di trasparenza
Il problema principale non è l’avversione verso l’intelligenza artificiale in sé, ma la mancanza di trasparenza. L’80% degli intervistati desidera che la musica generata dall’intelligenza artificiale sia chiaramente etichettata sulle piattaforme e il 72% vuole sapere quando le piattaforme consigliano le tracce create dall’intelligenza artificiale. Senza tale divulgazione, quasi la metà (45%) filtrerebbe la musica creata dall’intelligenza artificiale e il 40% la salterebbe se incontrata. Ciò suggerisce che gli ascoltatori non sono necessariamente contrari alla musica generata dall’intelligenza artificiale, ma vogliono fare scelte informate.
Impatto sugli artisti
Lo studio rivela anche forti preoccupazioni riguardo al potenziale impatto sugli artisti umani. Il 65% ritiene che l’intelligenza artificiale non dovrebbe formarsi sulla musica protetta da copyright e il 70% ritiene che l’intelligenza artificiale minacci il sostentamento degli artisti. Solo l’11% ritiene che la musica basata sull’intelligenza artificiale meriti lo stesso trattamento nelle classifiche più importanti. Questo sentimento sottolinea il dibattito più ampio sul ruolo dell’intelligenza artificiale nelle industrie creative e sulla necessità di proteggere i diritti e i redditi dei creatori umani.
L’elemento umano
Sebbene l’intelligenza artificiale possa generare musica, spesso si basa su materiale esistente creato dall’uomo per la formazione. La distinzione tra musica assistita dall’intelligenza artificiale e musica completamente generata dall’intelligenza artificiale è cruciale. Strumenti come la sintonizzazione automatica sono utilizzati da tempo nella produzione musicale, ma richiedono ancora input e competenze umane. L’attuale reazione negativa è principalmente diretta alle tracce completamente generate dall’intelligenza artificiale, sollevando dubbi sull’autenticità e l’originalità.
Il futuro della musica
Mentre la musica basata sull’intelligenza artificiale continua ad evolversi, le piattaforme di streaming si trovano ad affrontare una pressione crescente per affrontare i problemi di trasparenza. Lo studio suggerisce che un’etichettatura e una divulgazione chiare sono essenziali per mantenere la fiducia dei consumatori e proteggere gli interessi degli artisti umani. Il dibattito in corso evidenzia la necessità di standard e regolamenti a livello di settore per garantire un futuro giusto e sostenibile per la creazione musicale.
Lo studio sottolinea un punto critico: gli ascoltatori non sono di per sé contrari alla musica generata dall’intelligenza artificiale, ma chiedono trasparenza e considerazioni etiche nella sua implementazione. Il futuro della musica dipende dalla ricerca di un equilibrio tra innovazione tecnologica e preservazione della creatività umana





























