L’Europa si trova in un momento cruciale del suo sviluppo tecnologico. Un nuovo rapporto della società di venture capital Atomico avverte che gli investimenti sostenuti nell’intelligenza artificiale (AI), nelle tecnologie di difesa e nella tecnologia climatica determineranno se il blocco potrà competere sulla scena globale nel prossimo decennio. Sebbene l’Europa possieda una forte innovazione e talento, il rapporto identifica una discrepanza tra ambizione ed esecuzione.
L’ascesa del predominio dell’IA nei finanziamenti
I finanziamenti in Europa si stanno spostando rapidamente verso l’intelligenza artificiale. Nel 2025, il 31% di tutto il capitale di rischio raccolto è andato a società di intelligenza artificiale e machine learning. Il più grande investimento europeo è stato assicurato dalla società francese di intelligenza artificiale Mistral AI, che ha attirato 2 miliardi di dollari (1,73 miliardi di euro). Seguono 1,1 miliardi di dollari (952 milioni di euro) per la startup di data center Nscale.
La rapida crescita è evidente anche nelle società di codifica AI: la startup svedese Lovable ha raggiunto una valutazione di 1 miliardo di dollari (865 milioni di euro) in soli sei mesi. Altre promettenti società europee di intelligenza artificiale includono Synthesia (contenuti video AI) e n8n (automazione del flusso di lavoro AI), entrambe pronte per la leadership del mercato globale.
Aumento degli investimenti nella tecnologia della difesa
Anche gli investimenti nella tecnologia della difesa stanno crescendo a un ritmo accelerato. Nel complesso, quest’anno la tecnologia della difesa europea ha attirato 1,6 miliardi di dollari (1,38 miliardi di euro), rispetto a 1 miliardo di dollari (865 milioni di euro) nel 2024: il livello di investimenti più alto in oltre un decennio.
Helsing, un’azienda tedesca specializzata in droni e sottomarini guidati dall’intelligenza artificiale, ha ricevuto un terzo di tutti i finanziamenti europei per la difesa. Altri destinatari importanti includono Isar Aerospace, Cambridge Aerospace, Quantum Systems e Roark Aerospace. Anche se i finanziamenti europei per la difesa sono distribuiti tra più aziende rispetto agli Stati Uniti, la loro portata rimane inferiore.
La necessità di talento, ricerca e potenza informatica
Per mantenere lo slancio, l’Europa deve continuare ad attrarre i migliori talenti dell’IA. Il pool di talenti del continente si sta già espandendo del 22% annuo dal 2016. Tuttavia, il rapporto sottolinea la necessità di eguagliare gli Stati Uniti nella spesa per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.
Gli attuali investimenti europei in ricerca e sviluppo sono fortemente concentrati nei settori industriale e manifatturiero piuttosto che nel software e nell’intelligenza artificiale, il che ostacola l’innovazione. Esiste un divario critico nella potenza di calcolo, con Stati Uniti e Cina che controllano l’87% delle unità di elaborazione grafica (GPU) del mondo. Questo squilibrio limita la capacità dell’Europa di competere in modo efficace.
“La missione dell’Europa non è mai stata così forte. Il talento, l’ambizione e le idee ci sono. Ciò che manca sono le condizioni per sfruttare questo potenziale: una regolamentazione più semplice, più capitale paziente e impegno pubblico”, ha affermato Sarah Guemouri, direttrice di Atomico.
Sovranità attraverso la capacità tecnologica
Il rapporto sottolinea che la sovranità tecnologica non riguarda il protezionismo ma la creazione di capacità e capitali per modellare il futuro in modo indipendente. L’Europa deve creare le condizioni per sfruttare il suo potenziale: normative più semplici, investimenti a lungo termine e un impegno pubblico costante.
L’incapacità di agire con decisione rischia di cedere la leadership nella prossima era tecnologica. Il prossimo decennio determinerà se l’Europa guiderà o seguirà.
